Condivido l’articolo del professore Alfonso Masini, eminente studioso e appassionato di storia
Le invasioni che distrussero l’Impero Romano non vennero dall’Africa. Anzi l’Africa del Nord (come si può ancora vedere dalle testimonianze archeologiche) era una terra ricchissima e civilissima. E nemmeno dall’Asia. Vennero dall’Europa nord orientale. A inizio e simbolo di quel tracollo tradizionalmente viene posta la notte del 31 dicembre del 406 d. C. quando il Reno, che era una formidabile barriera gelò e I Vandali, gli Alani e gli Svevi, accompagnati anche da altre etnie, dilagarono oltre Magonza. In realtà la pressione su quei confini era alta sin dai tempi di Marco Aurelio il quale aveva passato lì a combattere la gran parte del suo regno nonostante la sua vocazione filosofica. Perché quei popoli volevano entrare nell’Impero, per distruggerlo? Certo che no. Volevano entrare per gli stessi motivi di oggi. Molti scappavano dai terribili abitanti delle steppe poste tra loro e l’Impero cinese, altri semplicemente volevano condividere la prosperità di Roma. E nel 410 i geniale Alarico riuscì a saccheggiare la Città Eterna. Tutto quello che seguì, fino al 476 data in cui fu deposto l’ultimo imperatore d’Occidente, Romolo Augustolo, fu solo agonia.
L’analisi prosegue nei commenti: si sa che le concause della caduta furono tante. Lo spopolamento iniziato già sotto gli Antonini, la rarefazione della manodopera servile, la caduta del PIL accompagnata all’aumento delle tasse, la svalutazione monetaria la difficoltà di riempire i ranghi dell’esercito…ma una cosa è certa: Da sempre le invasioni sono venute dal nordest. Ancora quando io ero un giovane ufficiale formavo caporal maggiori istruttori e poi li accompagnavo in veneto e in Friuli dove avevamo 300 000 soldati in armi.
R.T. replica : il contesto, è diverso, il fenomeno è globale di queste persone che lasciano il proprio paese oppresso da modelli di sviluppo inedeguati Basterebbe poco infatti vedere che in Germania (già, l’odiata Germania) l’immigrazione è, per così dire, un problema doppio, se non triplo, rispetto a quello che viviamo qui in Italia. Soltanto lo scorso anno le richieste di asilo presentate nel Paese sono state ben oltre le 200mila. Un numero enorme, se pensiamo che Italia e Francia messe insieme hanno raggiunto le 60mila.
A.M. risponde :sono d’accordo con te ma ci vedo la puntuale conferma che i motivi economici sono la spinta maggiore. Tra l’altro il 90% di costoro sono maschi e solo il 10% donne e bambini. Quello che io contesto non è l’accoglienza ai profughi ( anche se i numeri a lungo andare potrebbero sfiancarci) ma la mancata distinzione ( in Italia) tra profughi e migranti. Guarda che se faranno nuove norme europee si parlerà di profughi, con una connotazione giuridica ben precisa. Per dire, ivoriani senegalesi pakistani …resteranno fuori ( ma non dall’Italia dove, allo stato, viene chiunque voglia)